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Nella Parigi dei primi anni Novanta, il giovane Nathan si unisce ad Act Up, gruppo di attivisti che rompe il silenzio sull’epidemia di AIDS, usando proteste spettacolari per guadagnare visibilità. Nathan inizia una relazione con Sean, militante radicale del movimento. Acclamato al Festival di Cannes con premi come il Grand Prix e la Queer Palm, 120 battiti al minuto ha avuto enorme successo ed è candidato francese all’Oscar. Il regista Robin Campillo, ex membro di Act Up, racconta storie di veri eroi che salvarono molte vite. Campillo spiega che la forza del movimento derivava dall’unione fisica tra individui diversi, capaci di costruire insieme un discorso comune. Con Philippe Mangeot, co-sceneggiatore, ha voluto restituire la polifonia di voci e l’intensità delle discussioni di quegli anni difficili